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I misteri di villa Manzoni

Aperto da nuvolina22, Febbraio 13, 2013, 09:05:41 PM

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nuvolina22

Fra finestre che sbattono, apparentemente senza vento, e rumori dalla soffitta (solo topi?), di notte sono parecchi i romani che non chiudono occhio. Da duemila anni e passa, da Messalina a Beatrice Cenci fino a Cagliostro, la Città Eterna pullula di fantasmi, di case stregate, di strane presenze, secondo le dicerie e le testimonianze dell'epoca. "Non è vero, ma ci credo!" diceva il grande Eduardo. E se lo dicono a Napoli, figuriamoci a Roma!

Siamo all'ottavo Km della via Cassia, all'altezza di Tomba di Nerone. Qui, un secolo fa, il conte Gaetano Manzoni si imbattè nei ruderi della sontuosa villa che l'imperatore Lucio Vero (161-169 d.C.), fratello adottivo di Marco Aurelio, aveva edificato al V miglio della via Clodia, coincidente in quel tratto con l'attuale via Cassia. Della villa, teatro delle mollezze dell'imperatore, se ne trova traccia negli storiografi antichi e in alcuni disegni del '500 (Morillon).

Nel 1925, quando la vide Manzoni, della costruzione restavano solo un muro, una cisterna e una vasca. Ma per il conte fu amore a prima vista. Decise di realizzare una nuova villa sui reperti di duemila anni prima, affidando il progetto ad Armando Brasini, che aveva fama di "architetto maledetto".
Alla fine venne alla luce Villa Manzoni. Un complesso di tre fabbricati - la villa, il casotto del giardiniere, le stalle - e un parco di 9 ettari, con pini, lecci, cipressi.

Una costruzione singolare. Marmi pregiati, pavimenti in legno, ma anche mura asimmetriche, torrioni inclinati. Chi ebbe la ventura di entrare, raccontava di pareti a colori violenti, simboli arcani sul pavimento, scritte in rosso inneggianti a Lucifero. Anche il parco metteva paura. Buio, intricato. Nella zona si sparse la voce che la villa fosse infestata da creature demoniache.

L'antica villa di Lucio Vero era stata, come se non bastasse, edificata sulle tombe di una necropoli etrusco-romana. Più sotto c'era un tunnel inesplorato, buio pesto. La gente diceva che nel cunicolo si aggiravano i defunti di tremila anni prima. A volte provenivano urla agghiaccianti dal parco. Sembrava l'anticamera dell'inferno, gli abitanti erano terrorizzati.Dopo la seconda guerra mondiale, gli eredi trasformarono il complesso in ristorante. Poi nel 1953 vendettero tutto all'Inpdai e se la dettero a gambe. La villa, semi-abbandonata, diventò rifugio di sbandati, di satanisti. E acquistò anche una fama vagamente jettatoria. Chi ci entrava, spesso faceva una brutta fine.

Un frate dell'adiacente monastero Bona Crux scelse una trave della villa per impiccarsi. Due operai morirono durante i lavori di ristrutturazione. Nel 1960 Totò ci girò il film "Noi duri", con Fred Buscaglione nella parte del commissario Bombardoni. La troupe rimase nella villa solo 3 giorni. Quanto bastò per porre fine alla vita del grande Fred. Il cantante una settimana dopo ebbe un pauroso incidente stradale e morì sul colpo.
La fama sulfurea di villa Manzoni cominciò a varcare i confini nazionali, e molti iniziarono a chiamarla '' la villa del Diavolo ''.
Il cuore di una donna è un profondo oceano di segreti.

MyWay

Ora mi sembra sia stata ristrutturata e che sia l'ambasciata di qualche nazione.

nuvolina22

Si, è l'ambasciata del Kazakistan.
Il cuore di una donna è un profondo oceano di segreti.