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Discussioni - Ninette_

#81
Cucina / Maionese
Maggio 10, 2016, 03:02:00 PM
La ricetta "classica" della maionese prevede che i tuorli siano sbattuti con una frusta a mano, e sempre  nello stesso verso. Io invece la preparo  con il il frullatore ad immersione... e  per ora ha sempre funzionato!

Ingredienti
2 tuorli
200 ml di olio di oliva leggero o di semi
1 limone
Un pizzico di sale
Un cucchiaio di aceto bianco

Preparazione
1. Iniziare a sbattere i tuorli.
2. Aggiungere a filo l'olio.
3. Quando inizia ad addensare,  aggiungere anche il succo di limone e l'aceto.
4. Regolare di sale e versare a filo il rimanente olio.

L'olio di oliva è  indicato per accompagnare  un piatto di carne, mentre aggiungendo un paio di cucchiai di yogurt magro bianco avrete una maionese più delicata.

Buon appetito!
#82
Cucina / Salmone in crosta di patate
Maggio 10, 2016, 02:57:02 PM
Ingredienti
Trancio di salmone
Una patata gialla grande
Rosmarino
Prezzemolo tritato
Sale
Olio

Preparazione
1. Tagliare la patata in fette molto sottili.
2. Adagiarne  circa metà su una teglia coperta  di carta da forno.
3. Versare un filo d'olio e posare sopra il trancio di salmone.
4. Ricoprire con le restanti  fette di patate. 
5. Aggiungere altro olio, rosmarino e un pizzico di sale.
6. Cuocere in forno statico a 180°C per 15 minuti circa.
7. Completare con del prezzemolo tritato.

Buon appetito!
#83
Cucina / Quiche Lorraine
Maggio 10, 2016, 02:50:13 PM
Ingredienti
Pasta sfoglia (va bene anche quella confezionata)
3 Uova grandi
Pancetta a cubetti
Un cucchiaio di panna da cucina
Formaggio (groviera o scamorza)
Sale
Pepe

Preparazione
1. Preparare la pasta sfoglia e stendere in una teglia imburrata o foderata di carta da forno.
2. Sbattere le uova con una forchetta, aggiungere un pizzico di sale, del pepe se vi piace, la pancetta a cubetti (a vostra discrezione, io solitamente uso una confezione) e la panna.
3. Versare nella teglia.
4. Grattugiate sopra il formaggio e infornate in forno statico preriscaldato a 180°C per circa mezz'ora. 

Buon appetito! 
#84
Cucina / Salsa al curry
Maggio 10, 2016, 02:41:27 PM
Ingredienti
Un vasetto da 125 gr di yogurt magro bianco (se usate lo yogurt greco verrà più densa)
Un cucchiaio di curry in polvere
Il succo di mezzo lime
Un pizzico di sale

Preparazione
1. Amalgamate il curry con lo yogurt finché il primo nom si scioglierà  completamente.
2. Unite il succo di lime e aggiustate di sale.
3. Lasciate riposare in frigorifero per una decina di minuti.

Da servire con pollo (anche fritto), tartare di pesce...

Buon appetito!
#85
Cucina / Pollo croccante
Maggio 10, 2016, 02:35:35 PM
Ingredienti
Pollo a tocchetti
Farina
Uova
Pan grattato
Cornflakes di mais
Curcuma
Paprika
Sale
Rosmarino

Preparazione
1. Mettete una manciata di cereali in un sacchetto e con un martello o con le mani, tritateli.
2. Unite i cereali a pan grattato,  un pizzico di curcuma,  di paprika, una presa di sale e un cucchiaino di rosmarino (se vi piace anche dell'aglio in polvere).
3. Passate il pollo nella farina,  poi nell'uovo sbattuto e quindi nel mix di cereali e pan grattato.
4. Friggete in abbondante olio di arachidi.

Buon appetito!
#86
Cucina / Gamberetti al bacon e salsa al pompelmo
Maggio 10, 2016, 02:30:52 PM
Ingredienti
Gamberetti o mezzancolle (anche quelli già precotti vanno bene)
Due pompelmi rosa
Fette di bacon in egual numero dei gamberetti
Un cucchiaio di fecola di patate o farina
Sale q.b.
Zucchero q.b.

Preparazione
1. Se non sono già cotti, bollite i gamberetti.
2. Avvolgete  ogni gamberetto in una fetta di bacon.
3. Fate rosolare in una padella antiaderente fino a quando non diventano croccanti.

Per la salsa
1. Spremere un pompelmo e mezzo. La metà rimanente tagliata a fette, andrà messa nel piatto,  come letto per i gamberetti.
2. Aggiungere al succo di pompelmo filtrato un po' di sale e zucchero, e far sobbollire a fuoco basso.
3. Quando si sarà  ritirata di circa un terzo, aggiungere un cucchiaio di fecola di patate o farina e cuocere ancora per cinque minuti.

Servire: mettere sul piatto le fette di pompelmo, adagiarvi sopra i gamberetti e quindi versare la salsa ancora calda.
Se non vi piace il sapore del pompelmo, la salsa si può preparare anche con i mandarini. 

Buon appetito! 
#87
Muretto / Biodiesel dal mais
Maggio 09, 2016, 04:30:23 PM
Il mais è un combustibile molto apprezzato con un potere calorifero inferiore molto elevato, pari a 15,88 MJ/kg (con umidità del macinato all'11%). Può, inoltre, (ed è questo l'utilizzo maggiore a fini energetici) essere utilizzato per la produzione di biodiesel. Inoltre l'amido di mais viene usato per produrre materie plastiche biodegradabili come il Mater-Bi, della Novamont, per confezionare ad esempio i sacchetti per la raccolta dei rifiuti urbani biodegradabili (umido). Questi sacchetti si decompongono e ritornano alla natura attraverso il pro-cesso di compostaggio.

La produzione di Biodiesel parte dall'estrazione dell'olio dai semi raccolti. Questa può essere realizzata attraverso un'estrazione meccanica, chimica o, più spesso, da una combinazione di entrambe.
Dopo aver estratto l'olio, questo deve essere sottoposto ad un pretrattamento, prima di poter procedere alla transesterificazione. Il pretrattamento degli olii si divide in due fasi:
-   Disidratazione: La presenza di acqua nell'olio influenza negativamente la transesterifica-zione sia basica che acida. Vengono di regola applicati processi di evaporazione sottovuoto;(in alternativa sono praticabili sufflaggi di azoto attraverso l'olio).
-   De-acidificazione: La rimozione degli acidi grassi liberi è essenziale, specialmente quando si utilizzano catalizzatori alcalini, poiché gli acidi grassi liberi formano saponi. La conseguenza è la perdita di capacità catalitica e la difficoltà di separare il glicerolo dal metilestere per effetto dell'emulsione indotta dal sapone. Il numero di acidità deve essere portato sotto 1-3 mg KOH / g olio prima di attuare la transesterificazione con catalizzatori basici, la deacidificazione può essere attuata mediante semplice neutralizzazione con alcali.

Il processo di pretrattamento dell'olio è seguito dalla transesterificazione vera e propria, che può essere condotta in diversi modi, che a loro volta danno origine ad altrettanti impianti di produzione. In generale, la reazione di transesterificazione nella produzione industriale viene condotta in reattori agitati, generalmente batch, miscelando l'olio con una miscela alcol-catalizzatore portandola alla temperatura prefissata.

Il bilancio di materia, sommariamente, può essere scritto come:

1000 Kg di olio raffinato + 100 Kg metanolo ==> 1000   Biodiesel + 100 Kg glicerolo

In teoria il biodiesel sarebbe ecocompatibile perché il suo utilizzo non altera l'equilibrio di CO2 nell'atmosfera (il carbonio emesso viene successivamente sequestrato dalle coltivazioni per produrre nuovo olio). Tuttavia, la metodologia attuale di produzione dell'olio è tutt'altro che ecologica.
Gli aumenti diffusi dei prezzi dei cereali e dei semi oleosi in questi ultimi anni sicuramente hanno risentito dell'aumento della domanda causato dall'industria dei biocarburanti e nel con-tempo della scarsità dei raccolti in Australia, Cina e Stati Uniti, dovuta ad eventi climatici sfavorevoli.
Uno dei principali vantaggi del biodiesel è il fatto che può essere utilizzato in motori esistenti con apparecchiature ad iniezione standard, senza impatto significativo sulle prestazioni del motore. Inoltre, il biodiesel presenta un numero di cetano più alto del gasolio tale da renderlo ideale per i motori ad alta compressione.  Anche se il suo potere calorifico è leggermente inferiore a quello del gasolio, il biodiesel rimane il biocarburante più simile ai derivati del petrolio.

Il Governo del Brasile, uno dei principali produttori di biocarburanti al mondo, sta disboscando in modo indiscriminato estese aree di foresta amazzonica disattendendo le proprie leggi di tutela ambientale e di salvaguardia della popolazione indigena, che si trova costretta a lasciare i propri territori.
Diversi economisti ritengono inoltre che la produzione di biocarburanti possa influire negativamente sulla fame nel mondo, in quanto sottrae terreni fertili alla coltivazione di cereali, che costituiscono la base del nutrimento delle popolazioni dei paesi poveri, che basano la loro economia sul settore primario.

#88
Muretto / I Biocarburanti
Maggio 09, 2016, 04:19:25 PM
I biocarburanti sono carburanti, liquidi o gassosi, per i trasporti, ricavati dalla biomassa. Con il termine bioliquidi, invece, si denotano i combustibili liquidi, prodotti dalla biomassa, usati a fini energetici diversi dal trasporto. I principali biocarburanti sono:
   Il bioetanolo è prodotto dalla fermentazione di biomasse ricche di zuccheri, come il mais, le vinacce, le barbabietole. Ultimamente ci si sta orientando verso la produzione di bioetanolo a partire da biomasse legnose, evitando così l'uso di biomasse destinabili a scopi alimentari. Può essere utilizzato in motori a benzina, miscelato con il carburante tradizionale.
   Il biodiesel viene prodotto principalmente dagli oli vegetali. A loro volta, gli oli sono estratti da semi di determinate piante, come il girasole, la colza, la palma. Il biodiesel può anche essere prodotto a partire da oli di scarto, come l'olio di frittura. La ricerca è impegnata a sviluppare sistemi che permettano l'uso delle alghe per la produzione di biodiesel. Può essere utilizzato in motori diesel, miscelato con il gasolio.
   Il biometano è il gas prodotto dalla purificazione del biogas, avente caratteristiche tali da consentirne l'immissione nella rete del gas naturale. Può essere utilizzato senza particolari precauzioni nei veicoli a metano.


Bioetanolo, biometanolo e biodiesel rappresentano veri e propri sostituti dei combustibili fossili e potrebbero essere utilizzati nel settore dei trasporti con notevole beneficio dell'ambiente.
Bioetanolo e biometanolo sono carburanti utilizzabili al posto della benzina con poche e rapide modifiche del sistema di accensione dell'auto: da anni in Brasile il bioetanolo viene utilizzato con successo per la mobilità urbana.
Al fine di sviluppare la filiera e aumentare l'uso dei biocarburanti, in Italia è stato introdotto l'obbligo, per i fornitori di benzina e gasolio (soggetti obbligati), di immettere nel territorio nazionale ("immissione in consumo") una quota minima di biocarburanti ogni anno.
La quota di biocarburanti da immettere in consumo è calcolata sulla base del potere calorifico totale di benzina e gasolio forniti nell'anno precedente. L'attuale quota di immissione in consumo è pari al 4,5%: ciò significa che nel 2013 i fornitori di benzina e gasolio devono immettere in consumo una quantità di biocarburanti avente un potere calorifico pari al 4,5% dell'energia contenuta nella benzina e nel gasolio venduti nel 2012.
La quota percentuale è destinata a salire, fino a raggiungere il 5 % entro il 2014.
Come strumento per il monitoraggio dell'assolvimento dell'obbligo sono stati istituiti i "Certificati di Immissione in Consumo" di biocarburanti, emessi dal Ministero per lo Sviluppo Economico (MiSE) che si avvale del Gestore dei Servizi Energetici. Un Certificato attesta l'immissione in consumo di 10 Gcal (1 Gcal = 10^9 cal). Per assolvere al proprio obbligo i soggetti obbligati possono acquistare i Certificati di immissione in consumo dai soggetti che ne avessero in eccesso, rispetto a quanto loro necessario.
Dal 2012 i biocarburanti (e i bioliquidi) sono incentivati solo se rispettano i criteri di sostenibilità stabiliti a livello europeo dalle Direttive 2009/28/CE e 2009/30/CE.
I criteri di sostenibilità servono per distinguere quei biocarburanti di cui è possibile dimostrare un alto valore ambientale e sociale, poiché prodotti riducendo le emissioni complessi-ve di anidride carbonica, rispettando i terreni ed evitando un impatto sui prodotti agricoli destinati alla produzione alimentare.
#89
Scuola e università / Spettrofotometria IR
Maggio 09, 2016, 04:11:55 PM
La spettrofotometria IR si basa sull'assorbimento, da parte di molecole o composti, delle radiazioni con lunghezza d'onda comprese tra 0,78 μm (limite del visibile) e 100μm.
-   IR vicino da 0,78 a 2,5: presenta insiemi di bande piuttosto  complessi, che possono essere correlati (ma con difficoltà) ad un numero ristretto di gruppi funzionali. La tecnica ha assunto importanza solo recentemente e viene impiegata all'analisi quantitativa di  prodotti alimentari e industriali in genere.
-   IR medio da 2,5 a ,50: è la regione più interessante dal punto di vista analitico, che fornisce informazioni sulla struttura dei composti (soprattutto organici).
-   IR lontano da 50 a 100: presenta pochi picchi di interesse per lo studio dei composti organici.

Le radiazioni IR possono amplificare  le naturali oscillazioni delle distanze interatomiche e degli angoli di legame tra le molecole agendo anche sulle rotazioni molecolari.

Considerando una molecola costituita da n atomi, nel piano degli assi cartesiani essa avrà 3n gradi di libertà, così suddivisi:
-   Moti di traslazione, riguardano la molecola in generale, come corpo rigido, che si sposta lungo i tre assi. Ha perciò tre gradi di libertà traslazionale (un atomo singolo ha solo moti traslazionali).
-   Moti di rotazione, si verificano intorno ai tre assi. Una molecola tridimensionale ha 3 gradi di libertà rotazionale. Una molecola lineare solo 2.
-   Moti di vibrazione sono uguali alla differenza tra i gradi di libertà totali e i gradi di libertà traslazionali e vibrazionali: 3n-(3+3 ) o, nel caso di una molecola lineare 3n-(3+2).

Nello spettro IR di una molecola di n atomi, raramente si osservano le ipotetiche 3n - 6 (o 3n - 5) bande dovute ad altrettante vibrazioni; ciò è dovuto a diversi fattori:
• Fattori strumentali: alcune bande possono cadere al di fuori dell'intervallo spettrale coperto dallo strumento; oppure lo strumento non può risolvere bande molto ravvicinate o rivelare bande al di sotto di una certa soglia di intensità.
• Fattori legati alla struttura della molecola: gruppi funzionali o legami molto simili fra loro possono dare luogo a una stessa banda (o serie di bande) di assorbimento; oppure gruppi funzionali diversi possono dare luogo casualmente alla stessa banda, perché casualmente
possono vibrare alla stessa lunghezza d'onda.
•Se l'assorbimento è intenso, si possono osservare anche bande di overtone (altrimenti troppo deboli per essere osservate).
•In alcuni casi si osservano bande di combinazione, dovute a transizioni su livelli vibrazionali la cui energia è uguale alla combinazione (ν1±ν2) delle energie di due diversi livelli.
•Si possono anche osservare bande da risonanza di Fermi, quando i livelli energetici vibrazionali interagiscono fra loro e formano nuovi livelli accessibili al sistema.

Strumentazione

Striscia (o avvolgimento) di nichel-cromo. È sempre più usata, anche
se la sua intensità di emissione non è elevata (si lavora a 1200 °C). È molto robusta, assorbe una bassa potenza (10+20 W), è poco costosa e perciò particolarmente adatta ai lavori di routine.
Filamento di ceramica. Viene riscaldato a circa 1200 °C e comprende un sistema di controllo e stabilizzazione della temperatura; è il dispositivo più usato nei moderni spettrofotometri.

Un monocromatore è costituito da:
-Una fenditura di ingresso, che raccoglie la radiazione policromatica;
proveniente dal compatto celle;
-Un dispositivo di dispersione, che separa la radiazione policromatica nelle diverse componenti monocromatiche;
-Un filtro per eliminare le radiazioni di ordine superiore e un dispositivo di focalizzazione;
Una fenditura di uscita, che consente di prelevare una banda stretta dal fascio di radiazioni disperse.

Un rivelatore è un dispositivo che converte la radiazione IR in un segnale  elettrico, che viene successivamente inviato al sistema di elaborazione dei dati.
I rivelatori oggi più usati sono i cristalli piroelettrici, questi hanno la proprietà di manifestare una tensione elettrica fra due facce opposte quando vengono riscaldati.

Gli spettrofotometri a trasformata di Fourier, diversamente da quelli a dispersione, registrano lo spettro in modo simultaneo alle varie lunghezze d'onda dell'intervallo spettrale.

-   l'interferometro (un dispositivo meccanico): il raggio proveniente dalla sorgente colpisce uno specchio semitrasparente(cristallo di KBr rivestito di Germanio) in modo che circa il 50% della radiazione incida su uno specchio fisso mentre l'altra metà incide su uno specchio mobile che scorre avanti e indietro ad una velocità costante. I raggi riflessi dai due specchi intercettano di nuovo lo specchio semitrasparente e si ricombinano in un punto, interferendo tra loro. Se i due raggi la differenza di cammino ottico (δ)è 0. Altrimenti, δ=2x (x = cammino ottico).
L'intensità del segnale in uscita dal rivelatore varia in modo sinusoidale in funzione della differenza di cammino ottico fra i due specchi (Iδ).
L'interferogramma risultante è un'onda sinusoidale il cui periodo varia con la frequenza della radiazione che l'ha prodotto.

-   la trasformata di Fourier (un algoritmo matematico; in sigla FT), converte gli interferogrammi (di difficile lettura)che descrivono la variazione di intensità del segnale in funzione dello spazio o del tempo, in spettri che descrivono la variazione del segnale in funzione della frequenza o della lunghezza d'onda.

Vantaggi:
-   L'energia in arrivo al rivelatore è maggiore; di conseguenza, anche il rapporto segnale/disturbo è maggiore e quindi aumentano precisione e accuratezza degli spettri.
-    L'acquisizione dei dati è molto più rapida; infatti il sistema interferometrico consente di «fotografare» lo spettro nello stesso tempo in cui un sistema a dispersione traccia una porzione di spettro ampia quanto la banda passante. Questo consente di effettuare in rapida sequenza una serie di spettri (da 10 a 20) e di presentare, alla fine, la media di tutte le scansioni.
-   Accuratezza e riproducibilità delle lunghezze d'onda sono elevate «0,01 cm-1) perché il raggio laser controlla il movimento e la velocità dello specchio mobile durante l'elaborazione dei dati.
-   Non c'è luce diffusa.
-    Non si verifica alcun effetto di riscaldamento del campione perché la sorgente è posizionata sufficientemente lontano.


#90
Matematica / Cifre significative
Maggio 09, 2016, 04:06:10 PM
Le cifre significative sono il numero minimo di cifre per esprimere una misura in notazione scientifica. Sono cifre significative tutti i numeri di una misura tranne gli zeri iniziali (a sinistra).
L'ultima cifra significativa è la prima cifra incerta della misura.

Determinare le cifre significative in un calcolo
-moltiplicazioni/divisioni: il risultato deve avere cifre significative pari alla misura che ne ha meno.
-addizioni/sottrazioni: il risultato deve avere cifre decimali pari alla misura che ne ha meno
-logaritmo: il risultato deve avere decimali pari al numeri di cifre significative della x (c.s. finali = c.s. iniziali +1)
-esponenziale: il risultato deve avere cifre significative pari al numero di decimali della x (c.s. finali = c.s. iniziali -1)

Arrotondare
"tagliare" le cifre non significative.
Se la prima cifra non significativa è:
- <5 si trascura lasciando inalterata la cifra precedente;
- >5 si trascura aumentando di 1 unità la cifra precedente;
- =5 seguito solo da zeri, si arrotonda alla cifra pari più vicina;
- =5 seguito anche da una sola cifra diversa da zero, si arrotonda per eccesso.

Tolleranza
-se la tolleranza non è specificata,
si assume che sia un'unità sull'ultima cifra decimale (es. 12,5
±0,1);
-approssimativamente, le regole
sulle cifre significative nei calcoli servono a determinare la tolleranza     
del risultato (sulla prima       
sulla prima cifra incerta);
-addizioni/sottrazioni: √(〖Eass1〗^2+〖Eass2〗^2...);
-moltiplicazioni/divisioni: √(〖Er%1〗^2+〖Er%2〗^2... );
-su una singola misura: differenza tra valore vero (μ) e valore misurato (x).

#91
Scuola e università / Spettrofotometria UV/Visibile
Maggio 09, 2016, 04:00:02 PM
    La spettrofotometria molecolare UV/visibile si basa sull'assorbimento selettivo, da parte di molecole (eventualmente ionizzate), delle radiazioni con lunghezza d'onda compresa tra 10nm e 780nm.
-   UV lontano (λ<200nm): al di sotto di 200nm occorrono particolari accorgimenti, perché l'assorbimento da parte dell'ossigeno atmosferico copre i segnali di altre sostanze, perciò è necessario operare sottovuoto, o almeno in atmosfera di gas inerte.
-   UV vicino (200nm<λ<380nm) Sono gli spettrometri più comuni, il campione viene inserito in
contenitori (cuvette) di quarzo poiché le radiazioni coinvolte sono incapaci di attraversare il vetro comune.
-   Visibile (380nm<λ<780nm) Il campione può essere contenuto anche in cuvette di vetro trasparente, come rivelatore è sufficiente l'occhio umano.

   La legge sperimentale che descrive i fenomeni di assorbimento di radiazioni elettromagnetiche è detta legge di Lambert-Beer, e si applica a radiazioni monocromatiche:

A = εbC
dove A è l'assorbanza ad una data lunghezza d'onda, ε il coefficiente di assorbimento molare, b il cammino ottico (in cm) e C la concentrazione della specie che assorbe.

Strumentazione

   La sorgente produce luce policromatica che viene dispersa dal monocromatore; le singole radiazioni
monocromatiche, opportunamente selezionate, colpiscono la cella contenente l'analita in grado di assorbirle,
vengono attenuate e quindi colpiscono il rivelatore; questo produce una corrente elettrica proporzionale  all'intensità di luce incidente che viene misurata da un opportuno strumento di misura dotato di indicatore.
   Le sorgenti possono essere di vario tipo, a seconda della zona dello spettro interessata:
-   lampade a filamento di tungsteno: sono utilizzate nel campo VIS sia nei colorimetri che negli spettrofotometri; coprono l'intero campo spettrale da 300 a 930 nm circa. Lavorano a una temperatura di circa 3000 K e richiedono l'uso di stabilizzatori di tensione per emettere energia in modo costante. Contengono un filamento di W che viene riscaldato ad elevata temperatura mediante il passaggio di corrente elettrica (effetto Joule); il filamento si
riscalda fino all'incandescenza ed emette nel VIS.
-   lampada a deuterio: si tratta di una lampada ad arco in cui il cui bulbo di quarzo è riempito di deuterio (D2) a bassa pressione. I due elettrodi contenuti all'interno della lampada vengono sottoposti ad un'elevata differenza di potenziale, fino a che avviene la scarica. L'arco così prodotto ionizza il D2 e lo eccita, provocando un'intensa emissione quasi
continua nella regione UV dello spettro (inferiore a 400 nm).
   Il monocromatore scompone la radiazione policromatica in bande monocromatiche, che aumentano la precisione dell'analisi del campione. Ogni monocromatore è abbinato ad una fenditura, di ampiezza regolabile (dell'ordine di qualche nm), che permette di selezionare l'intervallo di radiazioni desiderato. Si dividono in due categorie:
-   filtri, che assorbono una parte delle componenti spettrali della radiazione incidente trasmettendo le altre. Possono essere di assorbimento, come quelli usati in fotografia,sono fatti di vetro (e quindi non adatti all'analisi UV) e la banda può essere ristretta fino a 35/60nm; o ad interferenza (di scattering) con bande passanti di 10/20nm e trasmissione di circa il 50% dell'energia.
-   prismi e reticoli, che separano angolarmente le diverse radiazioni monocromatiche.
Quando una radiazione colpisce un prisma ottico, essa viene dispersa nelle sue componenti monocromatiche, con angoli diversi. Il potere disperdente, in particolare, aumenta con il diminuire della lunghezza d'onda. Fenditure più ampie trasmettono maggiore energia, ma in questo modo il potere risolvente diminuisce e si allarga la banda passante.
I reticoli possono essere di due tipi, a seconda che la radiazione venga riflessa o li attraversi:
   reticoli di trasmissione: su una superficie di alluminio vengono incise una serie sottilissima di fenditure, con procedimenti di tipo fotografico.
   reticoli di riflessione: sono costituiti da una serie di solchi paralleli tracciati su una superficie riflettente, piana o concava. Colpiti da radiazioni, danno origine ad uno spettro costituito da frange di diffrazione simili a quelle ottenuti con reticoli di trasmissione.
Ogni monocromatore è caratterizzato da alcuni parametri tipici, tra cui:
-   lunghezza d'onda nominale (λn): è la λ corrispondente al massimo di intensità di luce trasmessa, cioè in
corrispondenza di Imax (coincide approssimativamente con il colore del filtro nel caso di filtri colorati per il VIS)
-   ampiezza della banda passante (SBW = Spectral Band Width), definita come l'intervallo di lunghezze d'onda che emerge dalla fenditura con un'energia superiore al 50% della radiazione nominale; è quindi la larghezza della banda di trasmissione del monocromatore misurata a Imax/2.
   Le celle (o cuvette) possono essere:
-   A sezione circolare di vetro ottico, con diametro variabile tra 1 a 5cm, solitamente usate per colorimetri monoraggio
-   A forma di parallelepipedo di sezione quadrata,con cammino ottico di 1cm. Possono essere in vetro, polistirene o quarzo.
-   Microcelle con cammino ottico di 1cm per piccoli volumi
   I rivelatori trasformano l'energia radiante in un segnale elettrico, e sono genericamente detti celle fotoelettriche:
-   Fotocella a vuoto (fototubo): sfrutta l'effetto fotoelettrico, consistente nell'emissione di elettroni da parte di  superfici metalliche colpite da fotoni, che quindi convertono l'energia luminosa in energia elettrica. Si utilizzano metalli con bassi potenziali di ionizzazione (energia necessaria per strappare un elettrone). Un fototubo è costituito da un tubo a vuoto di vetro (con una finestrella di quarzo per consentire il passaggio sia delle radiazioni VIS sia delle radiazioni UV), contenente un catodo ricoperto di una sostanza fotosensibile solito una lega Cs-Sb) e per tale motivo detto anche fotocatodo e da un anodo a griglia, che permette il passaggio delle radiazioni luminose. Tra i due elettrodi, una sorgente di corrente continua mantiene un'opportuna d.d.p. (circa 90 V).
-   Fotomoltiplicatore: sfrutta sempre l'effetto fotoelettrico ma è in grado di amplificare il segnale prodotto, riuscendo quindi ad essere sensibili ad intensità luminose molto più basse rispetto ai comuni fototubi.In un fototubo, la luce che colpisce il catodo fotosensibile ionizza il materiale del catodo e produce una corrente dell'ordine di 50 μA mediante emissione primaria; si tratta di un valore molto basso di difficile manipolazione. Nei fotomoltiplicatori, vi sono diverse coppie di elettrodi, dette dinodi, tutti ricoperti di materiale fotosensibile, sottoposti a tensioni progressivamente crescenti: in questo modo ogni elettrone espulso da un dinodo viene accelerato dalla crescente tensione elettrica e produce una emissione secondaria di più elettroni sul dinodo successivo.
-   Celle fotovoltaiche e fotoconduttive: sfruttano le proprietà dei semiconduttori, in  cui gli elettroni più esterni possono essere eccitati con facilità nella rispettiva banda di conduzione. Queste transizione elettroniche generano energia elettrica, la cui ddp è direttamente proporzionale al numero di fotoni che raggiungono il rivelatore.

#92
Scuola e università / Catalisi
Maggio 09, 2016, 03:52:29 PM
Catalizzatori

Alcune sostanze, denominate catalizzatori, hanno la proprietà di accelerare la velocità delle reazioni, senza prendere attivamente parte al fenomeno. Ciò significa che un catalizzatore, alla fine della reazione, non risulterà chimicamente alterato, ne la sua concentrazione sarà variata. Si parla invece di catalisi negativa quando il catalizzatore viene utilizzato al fine di diminuire la velocità di reazione.

Il catalizzatore si combina con le sostanze che prendono parte alla reazione, di modo che questa non avvenga più in un solo stato, ma in più stati intermedi ad energia più bassa: minore è infatti l'energia necessaria alle molecole perché possano reagire, maggiore sarà il numero di molecole che possiedono tale energia e la velocità di reazione aumenterà.

La catalisi può essere:
-   Omogenea, quando sia il catalizzatore che i reagenti si trovano nella stessa fase. In questo caso la capacità del catalizzatore dipende dalla sua concentrazione;

-   Eterogenea, quando il catalizzatore si trova in una fase diversa rispetto a quella dei reagenti. La capacità del catalizzatore dipenderà quindi (se ad esempio il catalizzatore è in fase solida e i reagenti liquidi o gassosi) dalla superficie di contatto catalizzatore-reagenti. Questa superficie dovrà presentare dei centri attivi che, con l'utilizzo del catalizzatore tendono ad esaurirsi. Questo dovrà quindi essere rinnovato periodicamente affinché funzioni correttamente.
#93
Scuola e università / Attività
Maggio 09, 2016, 03:43:28 PM
Attività

L'attività è una grandezza adimensionale (molto poco usata al giorno d'oggi), introdotta per tener conto delle interazioni tra le molecole di un gas reale, o nel caso di una soluzione, tra le molecole o gli ioni del soluto e con le molecole del solvente. Gas reali o soluti reali differenti, considerati alla stessa concentrazione, presentano in genere attività diverse.

Ad uno stato standard puramente ipotetico si attribuisce attività unitaria: è lo stato che si realizzerebbe, per un gas reale, se esso, alla pressione di 1atm, mantenesse ancora il comportamento ideale. Per un soluto, il riferimento è la concentrazione 1M.

L'attività è direttamente proporzionale al coefficiente di attività (f): assume in genere valori minori di 1, ed è determinato sperimentalmente. Per soluzioni molto diluite, si può ottenere una buona approssimazione del valore di f utilizzando la forza ionica ed il numero di cariche degli ioni presenti (teoria di Debye e Hückel).
#94
Scuola e università / Il ciclo "perfetto"
Maggio 09, 2016, 03:35:57 PM
Il ciclo "perfetto"

Una macchina termica è un dispositivo  capace di scambiare calore (assorbirne o cederne) e lavoro (produrne o subirne) con l'ambiente circostante o con altri sistemi fisici. Solitamente una macchina termica sfrutta un andamento ciclico, per cui il suo funzionamento può essere descritto con un ciclo in un piano cartesiano pressione/volume.

Una macchina termica ideale che ha il massimo rendimento (rendimento = 1) è descrivibile dal ciclo di Carnot. Esso è  composto da due trasformazioni isoterme (espansione AB e compressione CD, indicate in rosso nel disegno) e da due adiabatiche (espansione BC e compressione DA, indicate in blu). Durante le due isoterme avvengono gli scambi di calore con le sorgenti mentre con le due adiabatiche il fluido viene condotto da una temperatura all'altra. Se fatto funzionare in senso inverso, il ciclo di Carnot può realizzare una macchina frigorifera.

Il ciclo di Carnot è sperimentalmente impossibile da realizzare, in quanto il rendimento di una macchina termina reale, dato dal rapporto fra il lavoro prodotto e il calore assorbito per produrlo, non potrà mai essere uno: nella pratica sperimentale, infatti, è impossibile porre rimedio a tutte le dissipazioni di energia. Servirà perciò un maggiore quantitativo di calore (rispetto a quello calcolato teoricamente) per produrre un dato lavoro.


N.A.: il disegno è osceno, scusate.
#95
Secondo principio della termodinamica

Il secondo principio della termodinamica afferma che:

il calore non può passare spontaneamente da un corpo più freddo a uno più caldo.
[/b]

Secondo il primo principio della termodinamica infatti non esiste limitazione teorica al passaggio di calore da un corpo più freddo a uno più caldo, perché ciò  soddisfa il principio di conservazione dell'energia. Questo principio è facile da dimostrare sperimentalmente:  se si pone un cubetto di acciaio freddo in un bicchiere di acqua calda, l'acciaio si scalda e l'acqua si raffredda. Per il primo principio della termodinamica, infatti, l'acqua cede parte della sua energia interna all'acciaio, che si riscalda.
Il secondo principio della termodinamica trova applicazione soprattutto nelle macchine termiche.
#96
Primo principio della termodinamica

Il primo principio della termodinamica è una formulazione del principio di conservazione dell'energia e afferma:

l'energia di un sistema termodinamico non si crea né si distrugge, ma si trasforma, passando da una forma a un'altra.
[/b]

Questo principio determina il bilancio energetico del sistema, che pone la variazione di energia interna uguale alla somma algebrica tra calore e lavoro.
Il principio di conservazione dell'energia non distingue tra una forma di energia e un'altra (si può dire che esso coglie l'aspetto quantitativo dell'energia senza coglierne l'aspetto qualitativo).
#97
Principio zero della termodinamica

Il principio zero della termodinamica afferma che che:

se i corpi A e B sono entrambi in equilibrio termico con un terzo corpo C, allora lo sono anche fra loro.
[/b]

In sostanza, dichiara che due sistemi in equilibrio termico sono detti avere la stessa temperatura e definisce così il concetto di temperatura.
Per controllare se due corpi sono alla stessa temperatura dobbiamo porli a contatto. Se è vero che hanno la stessa T, essi non scambiano calore: sono in equilibrio termico. Ma non sempre è possibile porre a contatto due corpi: si usa quindi un terzo mezzo di confronto, il termometro (corpo C).
Grazie a questo principio è possibile dare un significato fisico preciso alla frase "mi sono misurato la febbre e ho la stessa temperatura di ieri": non è possibile mettere a contatto il tuo corpo di ieri con il tuo corpo di oggi, ma è possibile mettere in equilibrio termico due volte (ieri e oggi) il tuo corpo con uno stesso oggetto (un termometro correttamente calibrato).
#98
Scuola e università / I sistemi termodinamici
Maggio 09, 2016, 02:52:10 PM
La termodinamica

La termodinamica studia gli scambi di energia, tra il sistema e l'ambiente, che si verificano durante una trasformazione (fisica o chimica), allo scopo di individuare le condizioni di equilibrio o di spontanea evoluzione del sistema stesso.


Sistemi termodinamici

Un sistema termodinamico è un qualsiasi spazio in cui si può studiare termodinamicamente una trasformazione. Esso è delimitato da un contorno, e circondato dall'ambiente. Un sistema può essere:
-   Aperto: se consente scambi sia di materia che di energia con l'ambiente circostante;
-   Chiuso: se consente solo scambi di energia con l'ambiente circostante;
-   Isolato: NON consente scambi di materia e/o energia con l'ambiente.
#99
Viaggi / Alitalia vola in Cile
Maggio 09, 2016, 02:45:13 PM
Dopo diciassette anni, il 2 Maggio 2016, Alitalia riapre il volo diretto Roma-Santiago. Diventa così la linea diretta più lunga servita dall'aeroporto di Fiumicino: 11.877 chilometri per circa 15 ore di volo. L'ultimo volo per Santiago risale al 1999. Il Boeing era il 747 e faceva scalo a Buenos Aires, mentre ora la tratta sarà servita dal  Boeing 777, l'ammiraglia della flotta Alitalia: un velivolo da 293 posti (divisi in tre classi).
#100
Muretto / Festa della mamma
Maggio 07, 2016, 09:22:37 PM
La festa della mamma non viene festeggiata lo stesso giorno in tutti gli stati.  In gran parte dei paesi l'evento è festeggiato nel mese di marzo. A San Marino, si festeggia sempre il 15 marzo. In Italia, Svizzera, Slovacchia, Croazia, Stati Uniti, Malta ed in Giappone si festeggia la seconda domenica di maggio, in Polonia 26 maggio, in Slovenia invece l'evento è festeggiato il 25 marzo e in Albania l'8 marzo.

In Italia la festa della mamma è nata a metà degli anni cinquanta in due diverse occasioni. La prima legata a motivi di promozione commerciale: bel 1956,  Raul Zaccari, senatore e sindaco di Bordighera,  con  presidente dell'Ente Fiera del Fiore e della Pianta Ornamentale di Bordighera-Vallecrosia, prese l'iniziativa di celebrare la festa della mamma a Bordighera, la seconda domenica di maggio, al Teatro Zeni e successivamente al Palazzo del Parco. La seconda è  legata invece a motivi religiosi: don Otello Migliosi parroco di Tordibetto di Assisi, in Umbria, nel maggio 1957 decise di celebrare la mamma non già nella sua veste sociale o biologica ma nel suo forte valore religioso, non solo cattolico.

Detto questo. ..auguri a tutte le mamme per domani!