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Discussioni - taniuccia92

#1
Per la pasta:
200 gr di farina 00
2 uova a temperatura ambiente
1/2 cucchiaio d'olio extravergine d'oliva
1/2 cucchiaino di sale

Per il ripieno:
200 gr di ricotta
5 o 6 cubetti di spinaci surgelati
2 cucchiai di parmigiano grattugiato
sale

Per il condimento:
una manciata tra noci e pinoli
1 fetta di pane in cassetta
latte
1 cucchiaio di parmigiano grattugiato
sale
olio extravergine d'oliva
Setacciate e disponete a fontana la farina sul piano di lavoro, rompete nel centro le uova, aggiungete l'olio e il sale. Mescolate con un cucchiaio gli ingredienti partendo dall'interno, incorporate sempre più farina raccogliendola dai bordi. Ottenuto un impasto appiccicoso iniziate a lavorarlo con le mani, fino ad incorporare tutta la farina. Se non riuscite a incorporarla tutta aggiungete un cucchiaio scarso di acqua. Lavorate la pasta a lungo e con energia, schiacciatela, separatela e rimettetela insieme. Alla fine dovete ottenere un impasto liscio e compatto. Avvolgete la pasta nella pellicola e lasciatela riposare per un'ora in luogo fresco e asciutto.
Nel frattempo preparate il ripieno. Cuocete gli spinaci e strizzateli bene. Metteteli nel mixer insieme alla ricotta e al parmigiano, salate e azionate il mixer fino ad ottenere un composto omogeneo.
Recuperate la pasta, che sarà bella riposata e prelevatene piccole porzioni. Fate passare tra i rulli della macchina una porzione di pasta, partite dalla larghezza maggiore, cioè 1, e stendetela ripetutamente, ripiegandola ogni volta. Stringete gradualmente i rulli e stendete la pasta con i vari spessori (quindi stenderete 3 o 4 volte la pasta con i rulli in posizione 1, poi in posizione 2, poi 3 ecc. fino ad arrivare al numero 9, lo spessore più sottile).
Ok ora avete steso la vostra pasta. Lungo un lato lungo mettete piccole porzioni di ripieno (circa un cucchiaino) e spennellate con l'albume i bordi della pasta. Ripiegate il lato di pasta senza condimento per la lunghezza ed effettuate delle pressioni decise sui bordi dove intendete tagliare. Tagliate tanti quadrati con la rotella tagliapasta (quella carina ondulata).
Fate cuocere i vostri ravioli in abbondante acqua salata, a cui avrete aggiunto un filo d'olio, per evitare che la pasta si attacchi,per circa 8 minuti.
Ora potete preparare il condimento (beh potete prepararlo anche prima se volete ;-) ).
Mettete nel tritatutto noci, pinoli, parmigiano, sale, un filo d'olio e la fetta di pane precedentemente bagnata con il latte, tritate fino ad ottenere una crema fluida, se serve aggiungete un po' di latte.
Scolate i ravioli con un mestolo forato, metteteli sui piatti e conditeli con la salsa alle noci e pinoli.
Fonte: incucinaconmauelele
#2
Davvero originale il romanzo di Fazzi che riesce a mescolare in una trama avvincente e ricca di suspense, una serie di elementi apparentemente molto distanti tra loro: storia ebrea e nazismo, golem, studi chimici, guerra e misteriose apparecchiature che sembrano arrivare dal futuro, mentre invece risalgono alla notte dei tempi.Qualcosa di arcano e di mortale si nasconde nei meandri del fiume, seminando il terrore nella città, ma di cosa si tratta? E soprattutto, chi è che trama nell'ombra e in che modo riesce a controllare la mostruosa creatura? Mentre un'aura cupa avvolge civili e soldati, a causa di eventi ogni volta diversi e che sembrano non avere una spiegazione razionale, qualcuno cerca di trovare una soluzione... ma non è semplice!
Stile pulito e narrazione lineare, la storia scorre in modo chiaro mescolando, con semplicità, tragiche vicende storiche a figure leggendarie di antichissima origine. Apprezzabile, inoltre, la cura dedicata agli aspetti tecnici e scientifici di volta in volta toccati (ad esempio, nella descrizione delle armi, nella costruzione del generatore di frequenze o nei composti chimici), senza però trascurare l'elemento umano: le emozioni sono ben descritte e che si tratti dell'amicizia tra Cerbero Kilmer e Herr doctor o del terrore dei giovani soldati nel recarsi in missione vicino ai luoghi teatro degli omicidi, l'autore riesce perfettamente a trasmettere le emozioni descritte.
Un libro davvero interessante e particolare, difficile da ascrivere ad un solo genere letterario perché, se per la presenza del golem e le morti cruente viene istintivo definirlo horror, per altri aspetti si potrebbe comunque associare anche alla fantascienza ed al thriller.
Le ultime pagine, preludio al seguito della vicenda, accendono la curiosità di sapere che cosa accadrà: non resta quindi che aspettare la pubblicazione del secondo romanzo!
#3
Libri & Cultura / Insomnia di Stephen King
Marzo 22, 2013, 10:42:43 PM
Si sa, l'insonnia è una gran brutta cosa e se ad essa si sommano altri strani eventi, diventa ancora più difficile riuscire ad addormentarsi!
L'anziano Ralph Roberts se ne accorge a sue spese, infatti da quando sua moglie è morta non riesce più a dormire, si sveglia di colpo durante la notte con angoscianti vuoti di memoria e momenti di totale astrazione dalla realtà, fino a quando, durante le ore di veglia forzata, inizia ad avere strane allucinazioni. Ma sono davvero allucinazioni quelle aure che vede attorno alle persone? E chi sono quei "dottorini calvi" che, invisibili al resto della popolazione, si aggirano per la cittadina armati di bisturi, con fare preoccupante?
Mentre Ralph cerca di capire il senso di tutto ciò, una terribile ondata di violenza colpisce la città, con episodi terrificanti che portano l'odio a livelli quasi ingestibili. L'epilogo vede l'arrivo delle tre Parche, per una conclusione che, dopo tanto orrore, riporta un po' di serenità.
Questo libro è diverso da quelli normalmente scritti da King, non solo per lo stile ed i contenuti, quanto per una lentezza iniziale che, in effetti, rende la prima parte piuttosto pesante. Vale però decisamente la pena di resistere ed arrivare al termine di questo corposo romanzo, perché la seconda parte ed il finale sconvolgente, sono davvero notevoli e compensano interamente la lentezza dei primi capitoli.
#4
Leggende / L'amante del brigante fantasma
Marzo 22, 2013, 10:32:00 PM
Nel rione "Stella", di Catanzaro (Largo Ferragina), esistono dei cunicoli sotterranei che attraversano il sottosuolo fino ad un'altra zona della città (Via Carlo V) la quale, alla fine dell'800, ne segnava la periferia. Questi cunicoli erano usati come passaggi segreti dai briganti, i quali ne usufruivano come via di fuga o di accesso alla città. Agli inizi del '900 dai cunicoli furono ricavate delle abitazioni chiamate "bassi" dove vivevano, arrangiandosi, le famiglie più povere. In uno di questi viveva una vedova con figli che, pare, avendo visto, una notte un bell'uomo, vestito con abiti inequivocabilmente da bandito, sebbene meravigliata da quello strano abbigliamento, intrecciò una relazione con lui. Alle domande della donna egli rispondeva di essere vissuto da brigante, di essere stato ucciso lì vicino e di avere nascosto in quel luogo il suo tesoro, che costantemente tornava a controllare. Il fantasma con la promessa di farne, prima o poi, dono alla donna, la convinse a giacere con lui, ma spariva puntualmente dopo la mezzanotte. Anche i figli, a turno, videro il losco figuro, ma ne erano così spaventati da non osare rivolgergli la parola. Giustamente si può pensare che lo spettro non fosse altro che un furbo soggetto il quale, coperto da uno scuro mantello per non dare nell'occhio, alimentasse l'idea di essere un fantasma per non far scoprire la tresca con la vedova. Ma, a parte il fatto che, finché egli la frequentò, la famiglia non ebbe problemi a sfamarsi, il brigante aveva posto una condizione alla donna: non dire mai chi lui fosse realmente. Un giorno, però, il più grande dei figli chiese spiegazioni alla madre e minacciò di ucciderle l'amante, poiché non sopportava la vergogna di quella situazione. La donna, solo allora gli spiegò la verità, naturalmente senza essere creduta. La notte apparve la minacciosa figura del brigante che si rivolse direttamente al figlio della donna dicendo: "Tu ora conosci la mia storia. Vieni con me, ti farò vedere il tesoro". Alla luce di una torcia, egli guidò madre e figlio, poco lontano dal luogo dove essi abitavano e, giunti in un punto preciso del cunicolo disse al ragazzo: "Scava qui e lo troverai". Il giovane si affrettò a fare ciò che il brigante gli aveva detto e trovò un forziere. Apertolo, vide che era ricolmo di monete d'oro. Ma, a quel punto, nel buio echeggiò una risata diabolica e la voce tenebrosa del fantasma urlò: "Quello che avete visto è ciò che non avrete mai! Come, del resto, io sono morto dannato per non averlo potuto portare con me!". Lo spettro scomparve all'improvviso e, contemporaneamente, la torcia si spense. I due, terrorizzati, rimasero al buio. L'indomani tornarono sul luogo a cercare, ritrovarono il posto dello scavo, ma del forziere nessuna traccia. Da quel giorno in poi il fantasma-amante non comparve più, ma la notte terrorizzava gli abitanti con continui rumori e lugubri lamenti, finché tutta la famiglia fu costretta a lasciare il "basso" per trasferirsi in un altro quartiere.
#5
Nel palazzo S. Chiara (prima De Nobili), sede del Comune di Catanzaro, era simbolo del potere feudale, fu la massima espressione di edilizia privata nella città agli inizi dell'800. Appartenne ai De Nobili, una delle famiglie più agiate della città. Essi, insieme ai De Riso, ai Poerio e ad altri esponenti della ricca borghesia, riuscirono ad esercitare il potere sulla città. Nel 1883, in seguito ad un dissesto finanziario, il Palazzo fu venduto dai De Nobili al Municipio. Oggi,questo palazzo, è il protagonista di un evento paranormale che fa ricordare ai catanzaresi l'infelice storia di due innamorati...
La storia si pone fra la fine degli anni 1830 - 1840 a cavallo del periodo storico carbonaro-rivoluzionario ed ha in comune alcuni tratti melodrammatici del racconto e delle vicissitudini di Romeo e Giulietta decantata dal grande William Shakespeare; con una differenza: quest'ultima è il frutto della fantasia del poeta, mentre questo racconto è vera storia. Due giovani, appartenenti all'aristocrazia catanzarese e a due famiglie fra le più note della città s'innamorarono. Lei, Adele, figlia del marchese De Nobili (già deceduto al tempo del nostro racconto) era appena ventenne e viveva nel suo palazzo (Palazzo De Nobili, appunto, oggi sede del Municipio) insieme alla madre e ai suoi tre fratelli. Lui, Saverio Marincola, figlio dell'omonima casata nobiliare, è il personaggio maschile. I due s'incontravano furtivamente in quanto la loro relazione era osteggiata dalle due famiglie che erano divise anche per le loro tendenze politiche: l'una, la famiglia De Nobili, fedele al governo borbonico, l'altra, i Marincola, progressista e rivoluzionaria, appoggiava la politica indipendentista carbonara. Saverio, ogni sera incontrava Adele sotto la sua finestra (l'ultima finestra a destra della facciata anteriore di Palazzo De Nobili) e qui i due con la paura di essere scoperti dai fratelli di lei, si lanciano baci e promesse d'amore. Ma, una sera, il maggiore dei fratelli di Adele si accorge della tresca, apre il portone principale del palazzo ed affronta a duello Saverio; quest'ultimo si difende ma poi riesce a fuggire, incalzato non solo dal maggiore, ma anche dagli altri due fratelli della fanciulla. Ad Adele, che viene reclusa nella sua stanza, ma il Marincola escogita un piano per poterla rivedere, facendo in modo che ella non rischiasse di farsi scoprire. Saverio arrivava la sera sotto Palazzo De Nobili in sella al suo cavallo, i cui zoccoli erano ferrati d'argento in modo tale che il suono emesso durante il galoppo fosse diverso da quello degli altri cavalli che normalmente avevano gli zoccoli in ferro. Quel suono, per Adele, era un segnale, ed ella si affacciava alla sua finestra per rivedere e salutare l'amato. La storia non evolve per almeno sei mesi; quando, una sera, intorno alle ore 21.00, il Marincola, provenendo dalla zona di Catanzaro Lido, dove si era recato ad ispezionare alcuni latifondi, viene appostato, nei pressi della salita di rione Samà, e fermato da alcuni colpi di carabina che alcuni sconosciuti gli sparano contro: soccorso da alcuni presenti, morirà dopo due ore. Alla notizia della morte di Saverio, Adele si rinchiude nel suo dolore. Non mangia, non dorme, non vuole vedere nessuno. La magistratura indaga e scopre i colpevoli: sono i fratelli di Adele. I tre fratelli De Nobili fuggono nottetempo salpando verso l'isola di Corfù. Adele, affranta, lascia il palazzo, arriva in carrozza fino a Pizzo Calabro e qui s'imbarca per Napoli dove viene accolta nel Convento delle "Murate Vive". È qui, divenuta suora, che trascorrerà il resto della sua vita. Intanto i fratelli, dall'isola di Corfù, condannati in contumacia, fanno sapere agli operatori di giustizia che, se il loro reato fosse stato perdonato, avrebbero rivelato alle autorità di una certa operazione rivoluzionaria che, dall'isola di Corfù, sarebbe approdata sulle coste calabresi per tentare di far insorgere gli animi al patriottismo, contro i Borboni. Questa spedizione, in effetti, era capitanata da due fratelli che, ufficiali nella Marina Austriaca, nel 1841 disertarono per la causa dell'unità e libertà d'Italia e fondarono la società segreta "Esperia", affiliata nel 1842 alla Giovine Italia di Mazzini. I due fratelli erano i famosi Attilio ed Enrico Bandiera (Venezia 1810 e 1819, vallone di Rovito, Cosenza 1844) che sbarcarono in Calabria per fomentare una sollevazione ed, appunto, furono traditi e fucilati il 25 luglio 1844 a Cosenza per la delazione dei fratelli De Nobili. In conseguenza alla loro delazione, i fratelli De Nobili, furono prosciolti dalla condanna di omicidio e fu permesso loro di rientrare in Calabria. Il più piccolo di loro cercò di farsi perdonare dalla sorella ed andò a trovarla a Napoli pur sapendo che era difficile vederla ma, ella rifiutò risolutamente di incontrarlo. Adele si considerava morta per il mondo intero e non avendo il coraggio di uccidersi, aveva deciso, pur soffrendo enormemente, di essere per sempre il simbolo del rimorso per i fratelli che si erano macchiate le mani di sangue. Dopo la morte di Adele, molti testimoni giurano di aver visto una figura spettrale, vestita da suora, aggirarsi nel Palazzo De Nobili. Molti di essi sono gli impiegati del Comune di Catanzaro che, anche durante il giorno, vengono disturbati da rumori improvvisi (come lo strano trascinarsi di catene), spostamento di oggetti e improvviso chiudersi o aprirsi di porte. Inoltre, la notte, gli uomini di vigilanza dell'agenzia: "Buccafurri", dichiarano di rimanere con molto disagio nell'atrio del Municipio e, soprattutto, di essere timorosi nel fare il giro d'ispezione per le stanze, dato che alcuni di essi hanno visto e sentito lo spettro di Adele. È uno spirito ancora carico di rancore e di odio per la morte ingiusta del suo amato Saverio, vittima incolpevole di un amore non realizzato. Il fantasma della fanciulla torna nella casa paterna, nella speranza di rivedere ancora una volta quello di Saverio, ma non può più farlo perché affacciarsi alla finestra della sua stanza è impossibile, in quanto, nel frattempo, è stata murata. L'anima della suora vaga poiché dannata. Non è stata, in effetti, la fede a farle prendere i voti, ma la disperazione e l'odio, quindi il suo giuramento verso Dio fu falso e ciò la condanna a vagare per sempre.
#6
Cinema e Televisione / Film Horror
Marzo 18, 2013, 05:35:15 PM
Non è una serie tv nè un programma, ma consiglio a tutti gli amanti dell' horror di guardare il film di Stephen King "Carrie-Lo sguardo di satana" e " Carrie2-La furia" molto belli e affascinanti. :)
#7
Libri & Cultura / Buio
Marzo 16, 2013, 01:20:34 PM
Buio, di Elena P. Melodia, è il primo volume della trilogia per ragazzi My Land. L'editore descrive My Land come un ciclo urban fantasy. A me, a dir la verità, leggendo la sintesi di Buio, viene più da pensare ad un thriller soprannaturale che a un romanzo urban fantasy. Comunque sia, Fazi sembra puntare molto su questo lavoro (l'interessante sito interattivo dedicato alla trilogia ne è senz'altro una prova)... ed io mi sono incuriosita.C'è da dire che Buio non è soltanto un volume di inizio saga; è anche l'opera di quasi-esordio di un'autrice che, dopo aver lavorato per anni nel settore narrativa per ragazzi di una grossa casa editrice, ha deciso di intraprendere la carriera di scrittrice in prima persona. Questa è la storia che ci racconta: Alma è una diciassettenne bella ed intelligente. Va a scuola e conduce una vita apparentemente normale, con amiche e problemi tipici dell'adolescenza.Ad un certo punto, però, la città in cui vive viene sconvolta da una serie di terrificanti (e "coreografici") omicidi. E qui, le cose per Alma cominciano a cambiare. Non solo perché la vita di tutta la città viene messa a soqquadro - con una polizia in stato di massima allerta e i giornalisti che sembrano impazzire - ma perché si rende conto che, nel quaderno comprato pochi giorni prima in una certa cartoleria, Alma stessa, di notte e in completo stato di incoscienza, descrive proprio quegli omicidi. Da qui comincia un incubo, fatto di paura, lancinanti mal di testa, inquietanti personaggi che la seguono e maligne presenze che si fanno sempre più vicine. E mentre la vita "quotidiana" attorno a lei, in qualche modo, continua ad andare avanti, nonostante la follia degli omicidi, Alma sprofonda sempre più nel terrore e nella solitudine. Almeno fino a quando entra in scena Morgan. Il ragazzo dagli occhi viola. Il compagno di scuola più misterioso e sfuggente.
#8
Simbologia / Il Valknut
Marzo 15, 2013, 03:49:02 PM
Il Valknut è un simbolo consistente in tre triangoli interlacciati,

ed appare in diversi oggetti di carattere germanico-pagano. Molte teorie sono state proposte per spiegarne il significato. Il nome Valknut è un'invenzione moderna per descrivere il simbolo, non contemporaneo a quando il simbolo veniva usato. È un simbolo celtico-pagano significante parecchie cose, tra queste il significato che più è rappresentativo per me sono le 9 nobili virtù:
Coraggio, Verità, Onore, Fedeltà, Disciplina, Ospitalità, Fiducia in sé stessi, Applicazione, Perseveranza.
#9
Laura Pausini e Paolo Carta annunciano emozionati la nascita della loro piccola Paola. I genitori hanno scelto di condividere la loro gioia con un'emozionante foto pubblicata nel sito ufficiale dell'artista. Paola è l'unione dei nomi dei genitori (Paolo e Laura) e il simbolo del loro amore. La cantante aveva reso nota la gravidanza lo scorso 15 settembre in occasione del raduno del suo fanclub.Curiosamente è febbraio, ancora una volta, il mese di Laura: dalla vittoria del Festival di Sanremo '93, di cui quest'anno ricorre il ventennale, alla conquista del Grammy Award, avvenuta sette anni fa esattamente in questa data. In questa occasione posto di seguito una sua canzone molto bella dal titolo Celeste.


Avrai gli occhi di tuo padre
e la sua malinconia
il silenzio senza tempo che pervade
al tramonto la marea
Arriverai
con la luna di settembre
che verserà
il suo latte dentro me
e ti amerò
come accade nelle favole per sempre…

ti aspetterò
senza andar via
come fanno già le rondini nell'aria
nella terra mia
che invecchia ma
sulla scia di un'altra età ballando
sogna
mentre la tenera luce dell'est
all'alba illumina speranze e ginestre
e il cielo è così...celeste…
celeste…

Avrai libri, sandali e secchielli
luminosi “amarcord”
saranno neri come i miei i tuoi capelli
ma in un attimo lo so
volerai via
verso l'isola lontana
di una città
come ho fatto un giorno anch'io
amore mio
perché il sole può scordarsi della luna...

ti aspetterò
e prima o poi
arriverai senza nemmeno far rumore
ti sentirò
e resterai
mentre ormai le foglie cambiano colore
al mio paese che ancora non sai
dove l'autunno odora di caldarroste
e il cielo è così...celeste!

Come il soffio della vita
che spalanca anche le imposte
e a sorridere ti invita
anche quando non lo vuoi
questo vento innamorato
che anche tu respirerai che respirerai…

e poi avrò il coraggio di aspettarti
ancora un po'
e ti prometto che vedrai dalle finestre
un cielo così...celeste…
celeste…
un cielo così celeste.
#10
Animali / Il Koala
Marzo 12, 2013, 01:50:25 AM

Il koala non è un orso. ma appartiene alla famiglia dei marsupiali, mammiferi forniti di marsupio, una tasca cutanea ventrale all'interno della quale tengono i piccoli finché il loro sviluppo non è completato. Il koala, detto anche orsetto marsupiale, vive in Australia. Un animale adulto può raggiungere un'ottantina di centimetri e i 15 kg di peso. Ha forme tozze, testa grossa con grandi orecchie pelose, muso corto con grosso naso carnoso, occhi piccoli, arti corti e coda rudimentale. La folta pelliccia è grigiastra sul dorso e più chiara sul petto e sul ventre. Il koala vive sugli alberi e scende a terra solo per spostarsi da un albero all'altro. È in grado di arrampicarsi sui tronchi più lisci, aggrappandosi saldamente con gli unghioni aguzzi e le zampe robuste; gli arti hanno 5 dita, e, in quelli anteriori, il primo e il secondo dito sono opponibili agli altri tre. Il Koala è di abitudini crepuscolari e notturni, durante il giorno il koala dorme raggomitolato nella biforcazione dei rami di un albero, e di notte si arrampica fino ai rami più alti in cerca di cibo. Si nutre esclusivamente delle foglie più tenere di determinate specie di eucalipto. I koala che vivono in una certa area preferiscono specie di eucalipti diversi da quelli che forniscono il nutrimento ai koala di altre aree; ma, anche quando un koala ha trovato la specie di eucalipto che preferisce, non può mangiarne tutte le foglie, poiché molte di esse, durante certi periodi dell'anno, contengono una sostanza velenosa. L'intestino del koala è molto lungo, dato che ha un'alimentazione esclusivamente vegetariana; è dotato anche da ampie tasche guanciali. Il koala femmina partorisce abitualmente un piccolo alla volta, dopo una gestazione di circa 30 giorni. Alla nascita il piccolo, che misura appena 2 cm di lunghezza e pesa poco più di 5 grammi, si infila subito nel marsupio, sul ventre della madre, dove rimane per i primi sei mesi di vita; per circa un anno dipende dalla madre, al cui dorso si tiene aggrappato, la durata della vita arriva ai 20 anni. I koala, un tempo numerosissimi, oggi vivono esclusivamente nelle foreste di eucalipti dell'Australia orientale e sono rigidamente protetti.
#11
Giochi / Burraco
Marzo 11, 2013, 03:59:27 AM
Burraco sta diventando uno dei giochi di carte più popolari in Italia e questo grazie al suo fascino e all'emozione che una partita sà regalare. Si gioca con il classico mazzo di carte francesi, normalmente in 4 giocatori, ma è possibile anche giocare in 2 o 3 e con leggere varianti anche in 5. Rimanendo in un'ottica standard si gioca a Burraco con 2 squadre da 2 giocatori e 2 mazzi di carte completi (incluso il jolly), in genere di colore diverso. A burraco si gioca utilizzando due mazzi di carte Francesi, inclusi i Jolly, per un totale di 108 carte. È un gioco abbastanza versatile ed è giocabile dai 2 ai 5 giocatori sebbene con dinamiche leggermente diverse a seconda del caso. Normalmente si gioca in 2 o 4 giocatori e questi, infatti, sono i tavoli proposti all'interno del circuito di Biska. Come in altri giochi è possibile giocare singole partite oppure tornei formati da più tavoli e, in entrambi i casi, sia singolarmente che in coppie o squadre. Il giocatore che per primo occuperà una delle due sedie libere diventa proprietario di entrambe e sarà lui a poter decidere o declinare le richieste provenienti da altri giocatori entro un limite massimo di 4 rifiuti. Dopo il quarto rifiuto consecutivo il giocatore rifiutante verrà allontanato dal tavolo. Una volta che, invece, la richiesta viene accettata sarà di fatto formata la coppia di giocatori per quella partita. Nella realtà prima di ogni smazzata le carte vengono mescolate dal mazziere, tagliate, e poi distribuite una alla volta in senso orario ad ogni giocatore finchè tutti riceveranno 11 carte a testa. Successivamente si dovranno formare 2 mazzetti (chiamati pozzetti) anch'essi di 11 carte, prendendo le carte dalla parte inferiore del mazzo e smistandole alternativamente fino al completamento dei mazzetti stessi. A questo punto si pone il resto del mazzo (tallone) coperto al centro del tavolo scoprendo la prima carta che rappresenterà il primo scarto della zona scarti.Ovviamente il server di Biska effettuerà tutte queste operazioni in automatico. Valore delle Carte:
- Jolly (30 punti)
- 2 o Pinella (20 punti)
- Asso (15 punti)
- 8,9,10,J,Q e K (10 punti)
- 3,4,5,6 e 7 (5 punti).
Ovviamente, come si evince dal nome, lo scopo del gioco è quello di fare almeno un Burraco ovvero calare a terra una combinazione di almeno 7 carte. Le combinazioni possono essere formate da carte dello stesso valore anche con semi uguali, oppure da carte in sequenza dello stesso seme. Ogni combinazione può contenere un Jolly o una pinella soltanto.Viene a tal proposito considerato un Burraco pulito una combinazione di almeno 7 carte nella quale non sia presente alcuna matta (Jolly o pinella); in caso contrario il Burraco si dice "sporco" e varrà meno punti. Nella realtà per indicare un Burraco si usa posizionare l'ultima carta in senso orizzontale rispetto alle altre mentre su Biska la combinazione costituente il Burraco verrà circondata da una cornice gialla. I punteggi possono avere sia valore positivo che valore negativo.Il calcolo dei punti viene effettuato alla fine di ogni smazzata. I punteggi positivi sono dati da:
1.La chiusura = 100 punti.
2.Il Burraco Sporco = 100 punti.
3.Il Burraco Semipulito = 150 punti.
4.Il Burraco Pulito = 200 punti.
5.La somma del valore delle carte in Vetrina e cioè di tutte le carte calate sul tavolo.
I punteggi negativi sono dati da:
1.La somma del valore nominale di tutte le carte rimaste in mano a ciascun giocatore al momento della chiusura.
2.La mancata presa del pozzetto che in questo caso fa perdere 100 punti.
3.La somma del valore delle 11 carte che costituiscono il pozzetto qualora quest'ultimo sia stato preso ma non giocato.
#12
Simbologia / La stella di David!
Marzo 11, 2013, 03:39:38 AM
Il nome Davide in ebraico antico (al tempo di Re Davide) è formato da tre lettere, "Dalet", "Vav" e "Dalet". La lettera Dalet in antico ebraico è un triangolo. Re Davide usava la stella a sei punti come firma. La lettera di mezzo, "Vav", significa sei - ecco perché la stella ha sei punte. Le sei punte simbolizzano il potere di Dio sull'universo e la sua protezione da tutte e sei le direzioni: Nord, Sud, Est, Ovest, Su e Giù. Re Davide ha usato questo simbolo sul campo di battaglia sul suo scudo.Nella Kabbalah i due triangoli rappresentano la dicotomia dell'uomo: buono vs cattivo, spirituale vs fisico, etc. Il triangolo che punta all'insù simbolizza la nostra parte buona, che punta al paradiso e attiva un flusso di bontà che punta verso il mondo, simbolizzato dal triangolo che punta all'ingiù. La Stella di Davide è nota anche come Stella del Creatore, in cui ognuna delle sei punte rappresentano un giorno della settimana e il centro corrisponde al Sabato.La Stella di Davide
è conosciuta in ebraico come Magen David, che significa letteralmente "scudo di Davide", apparentemente secondo la nozione popolare che il Grande Re d'Israele ha messo questo simbolo sul suo scudo, anche se non ci sono prove che questo fosse vero.Il simbolo fu usato durante l'epoca romana in Israele, ma sembra che sia associato al giudaismo solo negli ultimi secoli.Nel diciassettesimo secolo è diventato pratica comune disegnare una Stella di Davide fuori dalle sinagoge, per identificarle come ebree; comunque non è chiaro perché fu scelto proprio questo simbolo. Oggi la Stella di Davide è riconosciuta universalmente come simbolo dell'ebraismo. Appare sulla bandiera dello stato di Israele ed è l'equivalente israeliano della Croce Rossa.
#13
Profezie / Il tesoro di Alarico!
Marzo 11, 2013, 02:16:07 AM
Alarico, re dei Goti, aiutato da schiavi che gli aprirono una porta della città, il 24 agosto del 410 d. C. aggredì Roma, mettendo le mani su immense ricchezze, fra le quali c'era una parte del tesoro del tempio di Gerusalemme, distrutta nel 70 d. C., da Tito Flavio Vespasiano, che lo fece portare a Roma. Salviano da Marsiglia, dottore della chiesa, così si espresse sul sacco di Roma: «Noi abbiamo amareggiato Dio con i nostri peccati e, suo malgrado, lo abbiamo costretto a punirci». Alarico, strumento della punizione divina, risparmiò solo le chiese e il tesoro degli Apostoli, che fu portato, in mezzo a orribili scene, al canto dei Salmi, in Vaticano.Dopo tre giorni di saccheggio, Alarico lasciò Roma, carico di bottino e di prigionieri, fra cui molti personaggi altolocati. A Roma raccolse molto oro, ma trovò poco grano, per cui saccheggiò anche la campagna romana. I Goti portavano prigionieri con loro Attalo e Galla Placidia, figlia di Teodosio il Grande e sorella dell'imperatore. Alarico guidò il suo esercito verso l'estremo lembo della Penisola, per trascorrere l'inverno nel Bruzio, cioè in Calabria, che pareva avesse le risorse per mantenere i suoi soldati, che egli voleva condurre, all'arrivo della nuova stagione, dalla Sicilia in Africa. Passato in Campania, Alarico prese Capua e Nola. I suoi Goti, dandosi alle orge, si ubriacavano col vino Falerno versato nelle coppe d'oro dalle figlie e dai figli dei senatori romani. Paolo Diacono afferma: «Quindi menando clamore e strage per la Campania, la Lucania e il Bruzio, pervennero a Reggio, desiderosi di attraversare, in Sicilia, lo stretto di mare. In quel luogo, volendo salpare, salirono sulle navi: colpiti da un naufragio perdettero parecchi dei loro. Alarico mentre fra queste cose deliberava ciò che si dovesse fare, perì presso Cosenza di morte improvvisa. I Goti deviando con il lavoro dei prigionieri il fiume Basento dal suo alveo, seppelliscono Alarico nel suo letto: e restituendo il fiume al suo proprio corso, uccidono i prigionieri, che erano stati incaricati di scavare, affinché nessuno potesse conoscere il luogo». Dunque, Alarico, stremato e ammalato, si fermò a Cosenza, dove dopo altre distruzioni di uomini e case uscì prematuramente di vita.La morte e la sepoltura di Alarico, re dei Goti, che aveva più di 40 anni, furono descritte da Giordane, storico latino di origine gota o alanica, che ebbe sotto gli occhi la vera «Historia gothica» di Cassiodoro di Squillace, ministro e principale consigliere dei re goti da Teodorico a Vitige. La sepoltura di Alarico e neppure il suo tesoro sottratto a Roma sono, perciò, frutto di leggenda o di poetica invenzione del tedesco August von Platen.
Una frottola raccontò, invece, il viaggiatore Auguste De Rivarol, il quale affermò che nel secolo XV, dentro il fango del Crati, si scoprì il corpo di Alarico, «chiuso in due scudi ben saldati». Egli non tenne conto della testimonianza dello storico bizantino Olimpiodoro, che descrisse, con grande precisione, il matrimonio di Ataulfo, re dei Visigoti, succeduto al cognato Alarico, con la bella Galla Placidia, nel gennaio 415, a Narbonne, in Gallia, nella casa di Ingenio. Lo sposo visigoto, vestito da romano, offrì alla sposa i preziosi sottratti da Alarico a Roma. Il passo di Olimpiodoro attesta: «Placidia prese posto nella stanza nuziale addobbata alla romana, con decorazioni regali; al suo fianco sedette Ataulfo, che indossava una clamide e ogni altro abbigliamento romano. Fra gli altri doni nuziali Ataulfo offrì anche 50 bei giovinetti vestiti di seta, ognuno portando con le mani due grandi vassoi, di cui l'uno era pieno di ori, l'altro di pietre preziose ancor più incompensabili in quanto prese dai Goti in Roma durante il sacco. Poi si recitarono anche gli epitalami, cominciando la recitazione Attalo e poi Rusticio e Febadio. Quindi si compie il rito, scherzando e rallegrandosi insieme sia i barbari che i romani ivi presenti».Olimpiodoro, nativo di Tebe d'Egitto, nella sua Storia dal 407 al 425, dedicata all'imperatore Teodosio II, fece tramontare la leggenda del tesoro di Alarico, che fu portato in Francia, a Narbonne. Egli non può essere contraddetto, sia perché era coevo ai fatti, sia perché gli storici, gli archeologi e i letterati che finora hanno cercato il tesoro, partendo dalle fonti latine ma trascurando quelle bizantine, hanno fatto un buco nell'acqua sia del fiume Busento che di quello del Basento, che sfociano nel mare Ionio.
Fonte: ospitiweb.indire
#14
Leggende / L'oracolo di Capo Vaticano!
Marzo 09, 2013, 07:52:35 PM
L'oracolo di Capo Vaticano è una leggenda Calabrese,poiché è situato in tale regione a cui ovviamente rendo omaggio.
L'oracolo di Capo Vaticano  con il suo promontorio magico, a lungo considerato luogo inaccessibile e sacro, si affaccia sul mar Tirreno nella provincia calabrese di Vibo Valentia. La magia salta agli occhi già dal nome: Vaticano deriverebbe infatti dal latino Vaticinium, che significa oracolo, responso, a rievocare una leggenda che vuole la punta estrema del promontorio,un tempo arido e selvaggio mentre oggi giardino incantevole che affaccia sulle isole Eolie, abitata dalla profetessa Manto.  A lei si sarebbero rivolti i naviganti prima di avventurarsi tra i vortici di Scilla e Cariddi e lo stesso Ulisse, scampato agli scogli del pericolo, avrebbe chiesto auspici a Manto circa la prosecuzione del suo viaggio. Ricorda le antiche origini di questo mito anche lo scoglio che sta davanti al capo e porta il nome di Mantineo, dal greco Manteuo, dò responsi. Sotto il promontorio si distendono spiagge di sabbia bianca e finissima, lambite da un'acqua cristallina. Tra le spiagge più suggestive Torre Ruffa, teatro di una triste e leggendaria vicenda. Rapita dai Saraceni, la bella e fedele vedova Donna Canfora si sarebbe gettata dalla loro nave al grido: "Le donne di questa terra preferiscono la morte al disonore!". Proprio per onorarne il sacrificio il mare cangia colore ad ogni ora ad assumere tutte le sfumature dell'azzurro velo che ne cingeva il capo, mentre l'eco delle onde che s'infrangono contro la battigia altro non sarebbe che lo struggente lamento con cui Donna Canfora saluta ogni notte la sua amata terra.
#15
Animali / Il panda
Marzo 08, 2013, 02:26:44 PM
ll panda gigante è un grosso orso bianco e nero con un muso buffo a causa delle macchie nere attorno agli occhi, che sono rotondi, enormi, e di un colore scurissimo e vellutato.La maggior parte del torace e del muso è bianca; sono invece nere la schiena, le orecchie e le zampe e il suo mantello.La zampa del panda è costituita da cinque dita più il pollice, un sesto dito che è in realtà un osso del polso modificato:  questo osso con l'evoluzione si è allungato e ingrandito, ed è dotato di muscolatura propria.il panda gigante fu visto per la prima volta in Cina,gli scienziati lo hanno collocato nella famiglia degli orsi.I panda giganti vivono nelle foreste di bambù sulle montagne, tra i 1800 e i 3000 metri d'altitudine nella Cina occidentale; il bambù raramente cresce oltre i 3500 metri  così non cerca di andare più in alto. In questi luoghi si trovano foreste temperate, con vegetazione sempreverde. Il clima è generalmente' umido e freddo' e sono generalmente territori aspri e inaccessibili.È classificato come carnivoro predatore, ma si differenzia dalla maggior parte degli altri carnivori, perché paradossalmente non mangia carne;  è teoricamente onnivoro come i suoi parenti orsi. In pratica si nutre esclusivamente di bambù, che rappresenta il 99% della sua dieta.Esso ne consuma oltre i 15 Kg al giorno. Non disdegna  cibarsi di piccoli animali quali lucertole, pesci e roditori, e sono anche ghiottissimi di latte. Il debole apporto energetico di una dieta così povera spiega perché il panda è costretto a mangiare tutto il giorno.Per non riempirsi inutilmente il panda seleziona quello che mangia, esso predilige le foglie e gli steli di bambù.
Quando mangia generalmente sta seduto; non si arrampica sugli alberi per procurarsi il cibo, bensì per riposare o, altre volte, per mandare richiami ai suoi simili.Il panda è una creatura solitaria a tal punto da non voler frequentare nemmeno i suoi simili. Non va in letargo in inverno e vive per lo più in tane ricavate dalle cavità di rocce sporgenti o in tronchi vuoti, dove si costruisce un giaciglio con gli steli di bambù. I maschi occupano di solito grandi territori che comprendono quelli, più ristretti, delle femmine.I panda raggiungono la maturità sessuale tra il 4° e il 6° anno di vita. Il periodo produttivo dura solo 1-3 settimane all'anno, di solito in primavera e, in questo breve periodo il momento di massima fertilità dura solo pochi giorni. La femmina può partorire 1-3 cuccioli, ma di solito solo uno sopravvive.Lo svezzamento si completa in nove mesi ma i piccoli restano con la madre fino ai 18 mesi, durante il quale impara tutti i trucchi necessari alla sopravvivenza, da come procurarsi il cibo, a come sfuggire dai predatori.Generalmente la madre alleva solo un cucciolo, probabilmente per conservare le energie. Tuttavia si sa di alcuni casi in cui le femmine crescono un paio di piccoli (spesso sono gemelli). In cattività il cucciolo abbandonato  viene nutrito artificialmente e chi li cura imita la loro madre naturale, che culla e coccola il loro piccolo.La madre normalmente digiuna per parecchi giorni dopo aver partorito. Andrà alla ricerca di cibo quando il piccolino sarà leggermente cresciuto.Il panda maschio deve esibirsi a lungo prima di essere accettato, normalmente lo fa arrampicandosi sugli alberi ed emettendo una serie di ruggiti smorzati; queste esibizioni hanno anche lo scopo di scoraggiare eventuali altri maschi. Dopo parecchi giorni il maschio riesce ad accoppiarsi con la femmina prescelta che si accuccia in una curiosa postura, tenendo il capo tra le zampe anteriori.Il panda contrassegna la sua proprietà strofinandosi  contro gli arbusti: la comunicazione visiva non è effettuata in quanto nell'ambiente in cui vivono non serve. Molte volte sono utilizzati dei suoni particolari questo soprattutto nel periodo dei corteggiamenti.I panda sono creature legate al territorio che conoscono bene; sanno dove crescono i germogli di bambù più teneri, dove trovare l'acqua e dove è più opportuno situare la tana. Questo bisogno di mantenere uno stretto legame con il luogo in cui vivono ha creato una serie di problemi a chi ha cercato di contribuire alla conservazione della specie liberando panda nati in cattività o trasferendo quelli che vivono nelle aree meno ricche di cibo.Non abituati alla libertà i giovani panda nati in cattività devono trovare subito del cibo e numerosi  tentativi di liberarli si sono conclusi con il loro decesso per  fame.Talvolta, dopo essere stati trasferiti, gli animali sono subito ritornati al loro luogo d'origine.Il panda gigante è un animale che non  attacca nè  l'uomo nè altri animali, anche se cerca sempre di tenere lontani i suoi cuccioli sia dagli uni che dagli altri.Ovviamente non lo si conosce molto nella sua vita libera, ma in cattività si dimostra amichevole e festoso.
#16
Musica e Spettacolo / Omaggio a Whitney Houston
Marzo 07, 2013, 02:46:02 AM
Whitney Houston nasce il 9 agosto del 1963 a Beverly Hills; è stata una cantante e attrice statunitense. Whitney Houston viene riconosciuta da molti artisti e critici come "la più grande voce femminile della storia", questo ovviamente per lo straordinario e unico timbro di voce e per la capicità di trasmettere emozioni uniche. Di seguito scriverò il testo di una delle sue più belle e dolci canzoni, quale: I will always love you (ti amerò sempre).

  I will always love you (Whitney Houston).

If I should stay
I would only be in your way
So I'll go, but I know
I'll think of you every step of the way
and I will always love you,
I will always love you!
You my darling you. Hmm...
Bitter sweet memories
that is all I'm taking with me
So goodbye, please don't cry
We both know I'm not what you, you need
And I will always love you,
I will always love you!
I hope life treats you kind
and I hope you have all you've dreamed of
and I wish you, joy and happiness
But above all this, I wish you love
And I will always love you
I will always love you
I will always love you
I will always love you
I will always love you
I, I will always love you
You, darling I'll always
I'll always love you.
#17
Libri & Cultura / Leggere è bello!
Marzo 07, 2013, 02:05:48 AM
Sono una lettrice sfegatata di gialli e horror. Consiglierei un libro di Stephen King che mi ha molto emozionata dal titolo "Carrie". Ovviemente è dedicato a lettori a cui piace il genere horror. :) baci baci!
#18
Presentazioni / ..E presentiamoci!
Marzo 05, 2013, 10:08:35 PM
 Salve a tutti come ben leggerete sono taniuccia92. Cosa dire di me? Sono una persona molto onesta che dice le cose come stanno, simpatica scherzosa e molto amichevole. Mi fa piacere essere tra voi, spero ovviamente da parte vostra sia ricambiato. :)