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È chiamata Obon o Bon, ma il nome esatto dell'evento è Urabon; la famosa festa delle Lanterne, un'antica celebrazione Buddista in onore dei defunti. La parola Urabon, risale all'antico detto indiano "Ullabana", che vuol dire "essere appeso o stare a testa in giù", altri alludono a qualcosa che "sta tra la vita e la morte". Secondo la leggenda, un monaco buddista, Shaka, conosciuto per le sue capacità di avere visioni, un giorno d'agosto vide la propria madre defunta che soffriva per la fame. Il giovane monaco, allora, diede una ciotola di riso alla madre, per aiutarla a sopportare la sofferenza. Questa storia fu tramandata nei monasteri per anni e anni, e alla fine si trasformò in una leggenda e ne venne istituito un culto dedicato ai propri antenati: il giorno dell'Obon.
La festa delle lanterne, dura 3 giorni, ed è una ricorrenza giapponese che si svolge tra il 13 e il 16 agosto:
- Il primo giorno della festa vengono accese candele, fili di canapa e fiaccole; queste luci servono, per gli spiriti, a indicare la strada per tornare a casa e ricongiungersi sulla terra;
- Il secondo giorno, detto dell'Obon vero e proprio, i parenti si radunano insieme per visitare il cimitero; dopo aver pregato, mangiano insieme offrendo cibo e bevande anche ai defunti, in questo modo, si dovrebbe aiutare i defunti a sopportare la sofferenza (così come fece il giovane monaco);
- L'ultimo giorno, si riaccendono le fiaccole, i fili di canapa, i fuochi e le lanterne per indirizzare i propri cari verso la strada per far ritorno nell'aldilà. Vengono preparate delle vere e proprie imbarcazioni con dentro offerte da dare all'anima, per affrontare il viaggio di ritorno, e si lasciano galleggiare nell'acqua del fiume.