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Il nodo di Salomone

Aperto da nuvolina22, Febbraio 19, 2013, 12:00:41 AM

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Il Nodo di Salomone è uno dei simbolismi più antichi che si possa immaginare: basti pensare che se ne conoscono esemplari tracciati in maniera approssimativa in epoca preistorica, in incisioni rupestri come quelle, tanto per citare un esempio italiano, della Valcamonica (BS). Tuttavia la sua diffusione si sviluppa soprattutto con le culture euro-asiatiche, africane ed amerindie, e raggiunge il suo apice nella cultura celtica, fortemente basati sui temi dei nodi, degli intrecci e delle figure ondulate. Si pensa, infatti, che il Nodo sia penetrato nella nostra cultura attraverso i Romani proprio in seguito al contatto degli stessi con la cultura celtica.

La genesi simbolica.

Il Nodo, l'Intreccio ed il Serpente

Nel complesso simbolismo celato dietro questo emblema, si possono rinvenire almeno due grani genealogie di significati. La prima di esse riguarda l'aspetto del Nodo, fondamentale tanto da aver dato il nome al simbolo stesso; seguono poi l'Intreccio, rilevabile nell'incastonamento di quattro frammenti identici l'uno dentro l'altro, ed infine quello del Serpente, non direttamente riscontrabile sul simbolo, ma ad esso legato sotto diversi aspetti.

Il NODO dà subito l'idea del legame, concetto fondamentale che sottolinea la dualità insita nel simbolo: un legame, infatti, può essere inteso positivamente come forza benefica che unisce, rinforza e protegge, ma anche negativamente, come vincolo che lega, costringe ed imprigiona. Nel Nodo di Salomone, la doppia valenza è rafforzata dalle due serie di anelli che s'incrociano tra loro, a formare una specie di croce (elemento verticale più elemento orizzontale).

L'INTRECCIO, a cui il nostro Nodo è più affine, possiede anch'esso diverse valenze, soprattutto quando è rappresentato in forma chiusa: infatti solitamente indica eternità e ciclicità. Nelle sue forme ondulate possono esservi allusioni alle vibrazioni energetiche o alla Forza creatrice, da sempre simbolicamente associate all'acqua. Infine, esso può avere valore di protezione negli spazi delimitati da cornici intrecciate.

Il SERPENTE, altro potente simbolo magico di ogni tempo, rappresenta la forza vitale, il principio primordiale della vita, le correnti telluriche sotterranee. Ha anch'esso natura ambivalente in quanto il suo veleno può dare la morte ma al tempo stesso, usato come medicina, può dare la vita. Sono soprattutto due tra le sue numerose forme più strettamente legate al tema del nodo e dell'intreccio. La prima è quella dell'Ouroboros (fig. 1), il serpente che avvolgendosi circolarmente su se stesso si morde la coda. Unendo la forma del cerchio a quella del serpente, simboleggia meglio di altri simboli la ciclicità della vita e la rigenerazione. Se poi, come spesso accade soprattutto nelle rappresentazioni di carattere ermetico/alchemico, è anche mostrato in due colori, allora sottolinea la sua doppia polarità ed allude ai due Principi fondamentali della Natura: quello Maschile e quello Femminile. Tale ambivalenza è invece esplicita nel simbolo del Caduceo (fig. 2) , ovvero due serpenti che s'intrecciano attorno ad un'asta.  Antico simbolo sumerico, indiano e classico (emblema di Hermes-Mercurio e di Esculapio/Asclepio), poi divenuto simbolo alchemico ed infine, ancora oggi, simbolo della Medicina e della Chimica Farmaceutica. Visivamente il Caduceo rappresenta una coppia di serpenti che si unisce attorcigliandosi attorno ad un bastone, che può simboleggiare l'albero della vita o l'asse del mondo, e rappresenta l'equilibrio tra le forze e la potenzialità creatrice che ne è la più diretta conseguenza.

1)      2)

Il re Salomone.

Salomone, figlio di Davide, e re d'Israele nel periodo della sua massima grandezza, è una delle figure centrali nella Bibbia e nella storia degli Ebrei. Egli viene ricordato per aver ricevuto direttamente da Dio la capacità di discernere la giustizia e il Bene dal Male, e per aver edificato il grandioso Tempio che da lui prese il nome, dove era custodita l'Arca dell'Alleanza, simbolo del patto tra Dio e l'Uomo. Al suo nome, in un'epoca incerta fra la tardo romana e la basso medievale, vennero attribuiti numerosi simboli la cui semplice connotazione salomonica conferiva un un'aura di sacralità e di prestigio. Oltra al Nodo ed al Sigillo (nome con il quale è stato indicato il Pentacolo ed anche, seppur in modo improprio, l'Esagramma) abbiamo il labirinto, le claviculae, i pentacoli, la croce, l'anello di Salomone, proiezioni su segni in cui è difficile discernere quanto giochi l'attribuzione dotta o esoterica e quanto la magico popolare, in quella cultura "mista" che nel medioevo attribuì a segni e piante salomoniche virtù e poteri talismanici. Da non trascurare, inoltre, la leggenda secondo cui un giorno Salomone, giovane molto romantico ma allo stesso tempo molto crudele con le persone, facendo una passeggiata nel bosco, sentì degli strani rumori; iniziò a camminare più velocemente verso il luogo da dove provenivano e li sentiva sempre più vicini. Lui aveva lunghissimi capelli raccolti dentro un cappello, ma un fortissimo vento trascinò il cappello che volò via e ai suoi lunghissimi capelli si formò un nodo. Dallo spavento svenne e nel sonno sentì una voce che lo invitava ad essere più buono. Quando si svegliò salutò tutte le persone, le abbracciò, e così per incanto il nodo dei suoi capelli si sciolse. La prima vaga notizia su un nodo detto di Salomone è dantesca, nella tenzone con Forese Donati: non sappiamo se effettivamente si tratti del nostro nodo, ma comunque sia, nel tono del botta e risposta fra i due poeti è implicito che si tratti di un detto che era da tempo nella nozione comune.
Il cuore di una donna è un profondo oceano di segreti.