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Centrali Nucleari

Aperto da RaP_IN_VeNa, Ottobre 01, 2013, 02:52:26 PM

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RaP_IN_VeNa

In questo periodo ho sentito spesso parlare di centrali nucleari di III generazione in costruzione e addirittura di progettazione di centrali nucleari di IV generazione, allora ho deciso di informarmi un po sull'argomento e condivido con voi quello che è venuto a galla.

Attualmente nel mondo sono in funzione 442 reattori nucleari di II generazione, a cui vanno ad aggiungersene 65 di II generazione e 8 di III generazione in fase di costruzione. Quelli di I generazione (come quello di Chernobyl) sono ormai quasi tutti smantellati per problemi legati alla sicurezza, ne restano solo 2 negli USA ma a scopo sperimentale. In totale la produzione mondiale di energia elettrica che ne deriva è di 375 GW (1 GW=1 miliardo di Watt). Le aziende che costruiscono queste centrali in tutto il mondo sono 8 in totale che si sono accaparrate appalti centenari (alla faccia del libero mercato). Ogni centrale nucleare occupa in media una superficie di 16 Km2 e ha una vita media di 40 anni. Attualmente 158 hanno più di 30 anni e 12 sono agli stadi finali di vita.

I vantaggi sono ben visibili: zero emissioni di anidride carbonica ed elevatissima energia in spazi non eccessivi; infatti, a parità di potenza erogata, occorrerebbe il 400% di spazio in più in impianti eolici che solitamente non durano più di 30 anni; e rispetto ad un equivalente impianto solare, la costruzione di una centrale nucleare costa il 40% di denaro in meno.

Passiamo ora agli svantaggi...
Secondo l'INSC (International Nuclear Societies Council) la quantità di scorie prodotte annualmente dall'industria nucleare mondiale è di circa 210.000 m3. Ovviamente la quantità reale di materiale di scarto è maggiore di quella teorica in quanto queste sostanze radioattive sono contenute in particolari contenitori fatti da uno strato di vetro, un secondo di piombo e da altri strati alterni di cemento e acciaio inossidabile; infatti si è calcolato che per ogni 50 m3 di materiale vanno ad aggiungersene altri 28 m3 di contenitore, per un totale reale di 327.000 m3 di materiale annuo pronto da stoccare.
Le quantità di scarto non sono eccessivamente grandi ma data la natura logica del materiale, è un numero che tenderà a crescere in modo esponenziale in quanto il solo plutonio (che rappresenta il 2% dello scarto) ha bisogno di circa 240.000 anni di isolamento per arrivare ad un livello di radioattività non pericoloso; sottolineando che è il materiale che impiega meno anni rispetto all'uranio 238 e al torio (che rappresentano circa il restante 98% di scarto).
Attualmente nel mondo non esiste un vero e proprio centro di stoccaggio all'avanguardia ma le sostanze vengono depositate o stesso presso le centrali o in miniere in disuso o in profonde cave costruite per l'occasione; mentre invece durante i primi 10 anni di vita del nucleare, le sostanze sono state "affondate" nell' Atlantico e nel Pacifico.
Inoltre altri svantaggi derivano dai rischi eventuali e reali che si sono verificati: Chernobyl, Fukushima, ecc... A proposito, in Italia ci sono ancora 4 ex centrali nucleari contenenti ancora sostanze radioattive e 3 siti di stoccaggio per materiale di I categoria (per intenderci, quello a bassa radioattività).

Ora facciamo qualche riflessione...
Spesso (per non dire sempre) il nucleare è pubblicizzato come energia pulita, in quanto, non usando combustibili fossili, non produce nessun gas serra. In realtà tutta l'energia prodotta da queste centrali equivale solo al 3% dell'energia prodotta rispetto alle altre fonti. Per raggiungere un abbassamento di emissioni di gas serra, almeno del 50%, se ne dovrebbero costruire ancora parecchie migliaia di queste centrali, ma come vedrete di seguito è una cosa del tutto impossibile.
Nel 1999 l'IAEA (Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica) stimò che la quantità di uranio utilizzabile allo scopo presente sulla terra fosse di circa 4 milioni di tonnellate. Attualmente il consumo di uranio annuale è stato valutato a circa 60.000 tonnellate. Se la matematica non è un'opinione, l'uranio disponibile scomparirà dalla faccia della terra tra circa 66 anni.

Quindi? A che corsa si sta giocando? Secondo sempre l'IAEA, ogni stato che ha una o più centrali possiede solamente il 2% di uranio "geograficamente di proprietà"... A chi toccare avere il monopolio di questo materiale tra circa 15 anni?  :-\

Che ne pensate?

MyWay

Escludendo i dettagli tecnici, mi sembra uno spunto di riflessione interessante.